Pur essendo un dolce tipico di tradizione anglosassone, l'omino pan di zenzero ha acquistato negli ultimi anni sempre più fama anche dalle nostre parti, entrando nell'immaginario comune come il biscotto di Natale per eccellenza.
Il pan di zenzero viene preparato sotto forma di omini, casette e soggetti natalizi per decorare l'albero di Natale oppure da regalare come dolci strenne a parenti e amici.
Veniamo alle caratteristiche dell'impasto che è a base di spezie come cannella, chiodi di garofano, noce moscata e molto zenzero.
Le origini storiche degli omini pan di zenzero sono piuttosto misteriose.
Secondo una leggenda, il primo esemplare sarebbe apparso alla corte inglese della regina Elisabetta I. Di indole scherzosa, la grande monarca si narra facesse spesso dono ai propri cortigiani di focacce che ne riproducevano le fattezze. Ma se l'apporto della regina inglese alla diffusione del "gingerbread man" è storicamente incerto, sappiamo comunque essere stato proprio il XVI secolo il momento di maggior splendore per questo caratteristico dolce. In quel periodo fu la Germania, e in particolare la città di Norimberga, a costituire il centro della produzione di dolci di pan di zenzero.
Un notevole impulso alla loro diffusione venne nell'Ottocento dalle fiabe dei fratelli Grimm e in particolare da quella di Hansel e Gretel, con la casetta di marzapane. Le vetrine di fornai e panettieri
iniziarono, infatti, a riempirsi di casette decorate con glassa e foglie d'oro, omini sorridenti e croccanti animali, tutti inseriti all'interno di complesse scenette natalizie. Il business del pan di zenzero divenne talmente importante nella regione, che soltanto una determinata corporazione di fornai specializzati era autorizzata a dare vita a tali creazioni. Il divieto cadeva soltanto due volte all'anno, in occasione del Natale e della Pasqua.
Con il passare del tempo gli omini pan di zenzero, da semplici prodotti dolciari, iniziarono ad essere utilizzati anche come decorazioni per l'albero di Natale. Dall'Europa la tradizione fu esportata in America, dove una nota rivista per ragazzi, il St. Nicolas Magazine, pubblicata tra la seconda metà dell'Ottocento e la prima metà del Novecento, contribuì ad ampliare notevolmente il mito dell'omino pan di zenzero, grazie ad una semplice storiella a puntate indirizzata ai bambini. Si trattava di una sorta di filastrocca, caratterizzata da versi in rima e da strofe in continua ripetizione, che narrava della frenetica fuga di un omino pan di zenzero dalle fauci di una serie di affamati "individui" che lo inseguivano.
Oggi, in vista del Natale,
non vi lascerò la ricetta dei biscotti pan di zenzero
(potrete trovarne veramente tante sul web)
ma
La filastrocca dell'omino pan di zenzero
C’era una volta una vecchina che viveva in una casetta in campagna.
Un giorno
aveva preparato un bell’omino di pan di zenzero e lo aveva subito messo nel
forno a cuocere, dopo un po’ dal forno uscì una vocina:
“Che caldo! Fammi uscire!”
La vecchina aprì il forno e l’omino di pan di zenzero saltò fuori e cominciò a correre.
La vecchina provò a seguirlo ma l’omino diceva:
"Corri corri tanto non mi prendi, sono l’omino di pan di zenzero" e scappò.
Un maiale che grufolava in un cortile lo vide passare e prese a rincorrerlo per mangiarselo ma l’omino di pan di zenzero era velocissimo correva e rideva dicendo:
"Corri corri tanto non mi prendi sono l’omino di pan di zenzero" e scappò ancora.
Poco dopo una mucca che pascolava su un prato prese a ricorrerlo perché era molto golosa,
"Corri corri tanto non mi prendi sono l’omino di pan di zenzero" e scappò anche dalla mucca.
Dopo qualche minuto l’omino incrociò un cavallo che riposava sotto un albero e fu stuzzicato dal profumo di quel bel biscottino e prese a rincorrerlo,
"Corri corri tanto non mi prendi, sono l’omino di pan di zenzero" e scappò anche dal cavallo.
Corri corri, giunse al fiume e vide che la vecchina, il maiale, la mucca ed il cavallo lo stavano ancora rincorrendo e si avvicinavano.
"Non voglio essere mangiato! Aiuto come farò ad attraversare il fiume? Non so nuotare e nell’acqua mi squaglierei!"
Mentre tremava dalla paura, saltò fuori una volpe che gli si avvicinò e disse:
“Ti aiuto io omino di pan di zenzero, salta sulla mia groppa e ti porterò in salvo sull’altra sponda!”
L’omino non aveva molte scelta e decise di fidarsi.
La volpe nuotava piano e gli inseguitori si fermarono sulla riva.
L’omino di rilassò e si sentì al sicuro, mentre la volpe in silenzio continuava a nuotare.
Ad un certo punto, quando erano quasi arrivati, la volpe disse:
“Sono stanca e non riesco a stare bene a galla con te sulla schiena, se ti bagni ti scioglierai, salta sul mio naso e starai all’asciutto”.
L’omino si fidò e saltò sul naso della volpe che diede un colpo all’omino e lo lanciò per aria; quando ricadde spalancò la bocca e se lo pappò in un sol boccone.
E questa è la fine dell’omino di pan di zenzero che credeva di essere il più veloce di tutti e fu invece mangiato dalla volpe che era più furba di lui.
“Che caldo! Fammi uscire!”
La vecchina aprì il forno e l’omino di pan di zenzero saltò fuori e cominciò a correre.
La vecchina provò a seguirlo ma l’omino diceva:
"Corri corri tanto non mi prendi, sono l’omino di pan di zenzero" e scappò.
Un maiale che grufolava in un cortile lo vide passare e prese a rincorrerlo per mangiarselo ma l’omino di pan di zenzero era velocissimo correva e rideva dicendo:
"Corri corri tanto non mi prendi sono l’omino di pan di zenzero" e scappò ancora.
Poco dopo una mucca che pascolava su un prato prese a ricorrerlo perché era molto golosa,
"Corri corri tanto non mi prendi sono l’omino di pan di zenzero" e scappò anche dalla mucca.
Dopo qualche minuto l’omino incrociò un cavallo che riposava sotto un albero e fu stuzzicato dal profumo di quel bel biscottino e prese a rincorrerlo,
"Corri corri tanto non mi prendi, sono l’omino di pan di zenzero" e scappò anche dal cavallo.
Corri corri, giunse al fiume e vide che la vecchina, il maiale, la mucca ed il cavallo lo stavano ancora rincorrendo e si avvicinavano.
"Non voglio essere mangiato! Aiuto come farò ad attraversare il fiume? Non so nuotare e nell’acqua mi squaglierei!"
Mentre tremava dalla paura, saltò fuori una volpe che gli si avvicinò e disse:
“Ti aiuto io omino di pan di zenzero, salta sulla mia groppa e ti porterò in salvo sull’altra sponda!”
L’omino non aveva molte scelta e decise di fidarsi.
La volpe nuotava piano e gli inseguitori si fermarono sulla riva.
L’omino di rilassò e si sentì al sicuro, mentre la volpe in silenzio continuava a nuotare.
Ad un certo punto, quando erano quasi arrivati, la volpe disse:
“Sono stanca e non riesco a stare bene a galla con te sulla schiena, se ti bagni ti scioglierai, salta sul mio naso e starai all’asciutto”.
L’omino si fidò e saltò sul naso della volpe che diede un colpo all’omino e lo lanciò per aria; quando ricadde spalancò la bocca e se lo pappò in un sol boccone.
E questa è la fine dell’omino di pan di zenzero che credeva di essere il più veloce di tutti e fu invece mangiato dalla volpe che era più furba di lui.
Tanti Auguri di un Sereno e Dolce Natale a tutti!!!
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